dal 17 al 27 dicembre 2006

La mostra personale con cui Stefano Iraci inaugura giovedì 16 novembre l’attività del nuovo spazio espositivo Studio TiEpolo 38 dal titolo IMMAGINARIOCOLLETTIVO2006 riflette su un pensiero molto diffuso nella società contemporanea fortemente condizionata dall’informazione. Come un sogno che si origina nelle trame più profonde e meno controllate della coscienza, scatenato dai racconti e dalle favole dei media. Attraverso la televisione i “grandi” ci raccontano storie, è alle parole stampate che ci ritroviamo a dare forme con l’attività della mente.

Proprio per il carattere diffusivo delle informazioni l’immaginario collettivo oggigiorno assume proporzioni planetarie prescindendo da latitudine/longitudine, fede o ideologie. Ormai la realtà/finzione dei media costruisce immagini sempre più realistiche, altamente condizionanti, precorrendo e preconfezionando quelle che crediamo essere il frutto della nostra fantasia. Nella scatola sacra che ognuno di noi porta sulle spalle trovano posto proiezioni aberranti, violente, impressionanti, terrificanti: tutto quello che vedremo non ci sorprenderà, non ci troverà impreparati, perché ci è stato fatto vedere/immaginare già tutto (o quasi).

Con i lavori in mostra Stefano Iraci vuole affrontare il tema dell’immaginario collettivo partendo da riflessioni sul rapporto tra Islam e Cattolicesimo, così come ci viene grossolanamente rivenduto dalle opposte propagande. Attraverso la sovrapposizione/fusione di immagini della spiritualità islamica e cattolica diffuse dalla televisione si generano paesaggi visionari percorsi da morfe che ai nostri occhi appaiono quali alieni e/o fantomatici guerrieri. Le immagini elaborate sono icone architettoniche delle due religioni: così oblunghe finestre di slanciati minareti protesi verso il cielo ribaltandosi diventano, a causa di una psicosi generata dai media, bombe terrificanti lanciate sulla terra. Qualcosa che qualcuno ci sta mettendo nella testa, qualcosa che genera paura al solo immaginarlo.

La mostra avrà un carattere multimediale e si articolerà attraverso l’uso di varie strumenti linguistici: proiezione video, light box, lambda print su alluminio e dipinti.

Stefano Iraci